“Per non dimenticare”. Su questo incipit domenica 23 maggio 2021, Soveria Simeri ha voluto ricordare e onorare alcune vittime di Mafia. Quest’anno i ragazzi della Prima o Poi, associazione ormai nota per il suo impegno civile, sono riusciti ad organizzare un incontro tra varie scuole. In sintesi ognuno degli appartenenti all’associazione ha richiesto al proprio istituto scolastico l’adesione al progetto per allargare l’esperienza e il ricordo di un’Antimafia che non deve essere di facciata e presente solo nelle giornate forti. Su 7 scuole interpellate 5 hanno risposto: Presente. L’evento si è sviluppato fondamentalmente sui lavori svolti dai ragazzi che hanno scelto personaggi legati in qualche modo al mese di maggio per sottolineare il messaggio che comunque maggio e antimafia non è solo Capaci, non è solo Falcone. Quasi tutti i ragazzi intervenuti sono membri appartenenti alla Prima o Poi. L’introduzione è stata affidata a Giuseppe Fratto, che ha spiegato sinteticamente il perché dell’iniziativa. “I personaggi non sono stati messi in ordine di importanza ma in ordine cronologico – spiega Antonio Pisani, presidente Prima o Poi – volevamo sottolineare che ogni giorno c’è chi si sacrifica, a volte anche con la vita, per perseguire verità e giustizia”. I lavori sono tutti preceduti da una breve didascalia, dove una voce fuori campo legge una sorta di carta di identità. “Si è scelto di farlo in prima persona – dice Rossana Talarico – per farli sentire ancora vivi, come se il racconto venisse dalla loro stessa bocca, per dimostrare che si uccidono i corpi e non le idee, non i ricordi. Un po’ come quando muore una persona cara, si ricordano i sorrisi e le esperienze, quasi mai il funerale”. L’evento è iniziato con la canzone “La Banda del sogno interrotto” “In tutto l’evento – spiega la Talarico – ci saranno intervalli musicali, questo per lanciare un messaggio che Davide “Dudu” Morandi ha voluto lasciarci in una intervista che troverete sulla nostra pagina. “Molti si lamentano che la musica impegnata non esista più o comunque è pesante da ascoltare e invece no, bisogna avere la curiosità di cercare le cose belle, le cose buone. Nella musica come nella vita. Solo cercando avrai possibilità di scelta, altrimenti dovrai accontentarti di quello che ti passano”. Allora abbiamo cercato delle canzoni che ci parlassero di Mafia ma soprattutto di aberrazione verso questo fenomeno con la speranza che magari attraverso la musica il messaggio raggiunga molte più persone”. Il primo personaggio è Pio La Pio La Torre, ucciso pochi giorni prima dell’uno maggio trattato da Elena Vigliarolo, (Scuola media Soveria Simeri), la strage di Portella della Ginestra trattata da Antonio Pisani, (I.T.T. Chimirri), la canonizzazione del giudice Livatino, trattata da Sara Scalfari, (Scuola media Soveria Simeri), Peppino Impastato, trattato da Rossana Talarico (Liceo Scientifico “Siciliani) Gianluca Manca, trattato da Alessia Guzzi, (Scuola media Soveria Simeri) Giovanni Falcone, trattato da Alessia Aloi (Prima o Poi Association) Maria Maiolo e Rossella Casini trattate da Sara Tino e Cristina Aversa, che pur non essendo intranee alla Prima o Poi hanno aderito all’iniziativa, rappresentando un lavoro dell’intera classe 3Bt ITE “Calabretta”. Tra i saluti iniziali si è registrato l’intervento video di Davide Dudu Morandi, vocalist dei Modena City Ramblers, che, come detto, non è nuovo alla collaborazione con la Prima o Poi. Giuseppe Piccione ha rappresentato Radio Siciliani e partendo dall’esperienza di Radio Aut, ha descritto cosa vuol dire fare radio adesso e farlo all’interno di una scuola. Immancabile la presenza dell’amministrazione comunale rappresentata dalla consigliera Nadia Lorusso, l’Avis Comunale Soveria Simeri rappresentata dal presidente Francesco Paolo Milazzo. “I ragazzi hanno bisogno di crescere con i giusti valori, le associazioni hanno il compito di stare vicino ai ragazzi affinché possano trovare sempre una mano di aiuto quando vogliono scrollarsi di dosso l’etichetta di generazione pigra e senza valori”. Presenti Massimo Iiritano nella doppia veste di insegnante dell’istituto tecnico economico “Calabretta” nonché presidente nazionale di Amica Sofia e Raimonda Bruno nella doppia veste di insegnante presso Liceo Scientifico “Siciliani” e coordinatrice regionale di Amica Sofia. Presente l’I.T.T. B. Chimirri col professor Ettore Marsico, che ha invitato i ragazzi a ricordare fondamentalmente che abbiamo la fortuna di avere grandi esempi, ma non solo di morti, basta pensare all’esperienza del Procuratore Gratteri e che se si vuole veramente combattere il sistema mafioso bisogna innanzi tutto trovare la forza di essere onesti e far la cosa giusta ogni giorno. Presente la Scuola Media Soveria Simeri con la professoressa Donatella Perri in rappresentanza della dirigente Antonella Mercuro la quale in una nota dichiara la disponibilità ad incontrare i ragazzi della Prima o Poi e avere con loro una collaborazione continua. Un messaggio quindi che va nella direzione giusta. Il messaggio di chiusura della giovane moderatrice infatti è stato proprio questo: “Sono 3 anni tra associazione e baby consiglio che parliamo, che fissiamo appuntamenti, in molti la partecipazione è stata scarsa, avere oggi il mondo della scuola presente vuol dire che bisogna solo avere la forza di perseverare e urlare sempre più forte fino a quando la tua voce non venga udita da orecchie capaci di interpretare il messaggio. Ci sono state scuole che ci hanno detto di no, altri che ci hanno detto: “Vi richiamiamo”, ancora stiamo aspettando. Ma non importa noi andiamo avanti, che avremmo imparato altrimenti da queste chiacchierate altrimenti? Voglio cogliere un suggerimento della mia insegnante e lasciarvi tutti con una domanda: Che senso ha ricordare i big morti ammazzati se poi non ci ricordiamo dei loro angeli custodi, che senso ha ricordare i collaboratori di giustizia che comunque sono colpevoli di reati e non ricordare le loro famiglie che non sono parte delle loro scelte né prima e né dopo. Che senso ha far scrivere la letterina o il disegnino a scuola per sgravarsi la coscienza se poi non si partecipa all’unica vera strada dell’antimafia, strada fatta di cultura, conoscenza e confronto.

Meridionale, osservatore critico per passione, studente in Giurisprudenza